
GENOVA VENT’ANNI DOPO
Un altro mondo è possibile necessario.
Lo scorso 20 luglio alcuni soci della Cooperativa sono andati – o tornati – a Genova a vent’anni da quell’ormai iconico luglio del 2001. Il G8. il Genova Social Forum. Le cariche della Polizia. La Scuola Diaz. Bolzaneto. Carlo Giuliani.
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In questi ultimi mesi il Circolo, insieme ad Abitare le Idee, ha realizzato un podcast che parlava e ripercorreva il 2001 come anno chiave di questa nostra contemporaneità. Abbiamo parlato e analizzato i cambiamenti, le scoperte, gli appuntamenti sociali, sportivi e politici con amici ed esperti che per lavoro o passione avevano vissuto quei momenti. Dalla nascita di Wikipedia a Sanremo. Dal forum di Davos allo scudetto della Roma. Dagli scontri di Napoli al movimento di Porto Alegre. Potete riascoltarlo dalle nostre pagine fb o su Spotify.
Una sorta di avvicinamento da più fronti a uno dei temi più caldi di quell’anno: il G8 di Genova.
Questa scelta, del podcast e della partecipazione alle manifestazioni del 20, nata e proseguita perché crediamo che quell’anno (e, soprattutto, quel luglio) abbiano segnato una tappa importante per la nostra società.
Genova 2001 – Genova 2021
Abbiamo deciso di andare – o tornare – a Genova principalmente per due motivi:
Il primo. Voler far memoria perché siamo sicuri che la narrazione comune e ufficiale abbia semplificato e inquinato gli avvenimenti di quei giorni. Tutto quello che era rappresentato da un movimento, anzi, un’insieme di movimenti, che diceva “un altro mondo è possibile” è oggi ridotto a qualche ora di un pomeriggio se non a una foto.
Inoltre far memoria di alcune verità che sono anche state scritte all’interno di alcune, forse troppo poche, sentenze dei processi che ci sono stati sui fatti di Genova.
Il secondo. Respirare l’aria di quei giorni: l’impegno, lo studio, i temi e le paure di allora, che oggi sono diventati realtà e un’emergenza quotidiana. Quei temi erano vissuti con approfondimento, confronto e l’azione concreta quotidiana.
Per noi ricordare Genova è ribadire l’impegno – anche attraverso la Cooperativa e il Circolo, le realtà amiche e tutti i nostri affezionati frequentatori – di voler costruire un altro mondo. Possibile… o, forse, necessario.
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“Morirò… se non serbo la memoria”
– Officina Finistére –
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