
POVERA CARDANO | parte 2
Seconda parte di articolo di un cardanese (e socio della Casa del Popolo) da sempre
➜ L’articolo precedente puoi leggero qui: Povera Cardano | parte 1
Povera Cardano. Questa espressione mi è venuta spontanea quando ho messo in fila alcune situazioni che coinvolgono il nostro paese. In questi giorni ne ho notate altre rispetto al primo articolo che vorrei condividere con voi.
Sentiero Cardano
La bacheca con la mappa dei sentieri è divelta ormai da mesi, forse più di un anno, probabilmente perché il Parco del Ticino non cura più come prima i sentieri lontani dal fiume e forse perché al comune non interessa. Vicino ad essa sacchi di immondizia, rifiuti e bottiglie completano l’immagine già di per sé deprimente.
I pochi sentieri che si snodano dal centro sportivo non sono segnalati, se non attraverso vecchi cartelli, e naturalmente non vi è manutenzione, così come nei pressi della ex cava di Cardano poco distante (di cui parlavamo nell’articolo “Per i boschi di Cardano“)
Eppure sono boschi di un certo pregio, sono vicini ad alcuni dei maggiori hotel del paese e sono anche abbastanza frequentati soprattutto da quando, causa vari lockdown, i cittadini hanno riscoperto spazi del proprio territorio.
Parco giochi in piazza Cuoricino
Qua ci troviamo nel parco Cuoricino, in cui si accede dal pedonale passaggio Cuoricino che fiancheggia la chiesa. Là dove c’era un piccolo e già precario parco giochi (una altalena e uno scivolo) adesso nulla.
Dopo che scivolo e altalena sono stati danneggiati anziché ripararli hanno tolto tutto mettendoci, inspiegabilmente, 3 bidoni gialli della immondizia.
Era un posto frequentato soprattutto considerando la vicinanza con la scuola Manzoni e il gran numero di famiglie che abitano nelle vicinanze. Progetti futuri?
Scendi dalla bicicletta
Andando verso il centro di Cardano, verso via Mameli all’altezza di via Marconi, la via che scende dal Circolo, il ciclista o il pedone si imbatte in un curioso cartello di divieto. Aldilà della discutibile rappresentazione grafica il senso sembra essere “caro ciclista, scendi dalla bici e conducila a piedi per il resto della via”.
Ora, in tutta Europa ci si muove a sostegno della mobilità leggera a maggior ragione nel bel mezzo di una crisi energetica e climatica. A Cardano no. A Cardano si rendono le vie del centro “ostili” al ciclista (e di conseguenza al pedone perché un ciclista in bici occupa uno spazio doppio).
Davvero non c’era soluzione alternativa? Davvero? L’abilità di un amministratore pubblico si vede anche da questo: unire il problem solving ad una visione di città.
Così si azzoppa uno dei più importanti assunti della ciclabilità “La bicicletta è come l’acqua, sceglie la strada più breve“
[Edit: il cartello, che trovate in testa all’articolo, sembra essere stato rimosso oggi]
Adotta una telecamera
Adotta una telecamera è un’iniziativa del Comune di Cardano al Campo che, spiega, “è dedicata soprattutto alle periferie, dove alcune volte si creano fenomeni di delinquenza che Cardano non merita. Tramite i nuovi “occhi” a disposizione riusciremo ad avere un maggior controllo di via vai sospetti e miglioreremo la tranquillità della zona interessata”. Qua l’articolo di VareseNews per chi volesse approfondire.
Di solito si dice Adotta un bimbo, un nonno. Adotta un sentiero, un cagnolino, un parco giochi, un’opera d’arte. Un’adozione a distanza. Adotta un po’ quello che vuoi ma adotta una telecamera non l’avevo mai sentita.
Povera Cardano.
P.S. A proposito dello scempio in brughiera di cui parlavamo nello scorso articolo, il cantiere della ferrovia Gallarate-Malpensa è purtroppo partito davvero. Scavi e alberi tagliati.
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Articolo di Enrico Federico Franzioni,
socio della Casa del Popolo e membro del CdA
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